Prima di analizzare lo stemma della Provincia di Biella, è opportuno introdurre brevemente “l’arte del blasone”.
Anticamente definita “arte del blasone”, secondo Treccani l’araldica è la scienza che analizza e interpreta gli stemmi, ne studia le fonti, l’origine e la storia e ne stabilisce le regole; definisce le varie tipologie di scudo, le partizioni che ne suddividono il campo, le figure che lo caricano, gli smalti e gli ornamenti esteriori.
L’araldica è considerata anche scienza ausiliaria della storia grazie al supporto che fornisce alla storia generale e a quella locale, all’archeologia e alla storia dell’arte e a scienze affini. Per quanto riguarda la sua origine, l’araldica si è sviluppata durante il Medioevo in tutta Europa.
Come scienza che studia gli stemmi, l’araldica si avvale di un vocabolario araldico ufficiale. Con Il Regio Decreto del 13 aprile 1905 (n°234) si approvava un Regolamento Tecnico-Araldico nel quale si disponeva (art. 1) che “la Consulta Araldica, nella descrizione degli stemmi e in altre occorrenze si atterrà alle diciture contenute in uno speciale Vocabolario Araldico, da essa compilato ed approvato con Decreto Ministeriale.”
Il linguaggio utilizzato per l’autorizzazione all’uso nel territorio nazionale delle onorificenze pontificie e per l’istruttoria relativa all’araldica pubblica è stato poi aggiornato con il DPCM del 28 gennaio 2011 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 1 febbraio 2011, n.25 – Suppl. Ordinario n.26. Detto decreto intitolato “Competenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri in materia di onorificenze pontificie e araldica pubblica e semplificazione del linguaggio normativo” aggiorna, semplificandole, le modalità di concessione e le regole araldiche già contenute nel regio decreto 7 giugno 1943, n. 652 e attribuisce all’Ufficio onorificenze e araldica della Presidenza del Consiglio la competenza esclusiva in materia. In conformità con il DPCM del 28 gennaio 2011 gli enti, territoriali e giuridici, che desiderano ottenere ufficialmente emblemi araldici, devono fare riferimento al settore “araldica pubblica” nell’ambito del Servizio onorificenze e araldica.
L’odierno ordinamento riconosce valore solamente agli emblemi araldici (stemmi, gonfaloni e bandiere e sigilli) la cui concessione avviene tramite decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri. Però tali emblemi araldici devono rispettare delle caratteristiche tecniche dettate dall’art. 5 del DPCM 28.01.2011. Lo stemma deve essere composto da uno scudo, detto “sannitico moderno”, e da una corona. Lo scudo in questione è quello obbligatoriamente adottato per la costruzione degli stemmi degli Enti destinatari di un provvedimento formale; cioè uno scudo rettangolare con gli angoli inferiori arrotondati. La corona utilizzata per le Province, invece, deve essere costituita da un cerchio d’oro gemmato con le cordonature lisce ai margini, racchiudente due rami, uno di alloro e uno di quercia, al naturale, uscenti dalla corona, decussati e ricadenti all’infuori.
Una volta definito, lo stemma viene raffigurato e rappresentato nel gonfalone. Il gonfalone consiste in un drappo rettangolare di cm. 90×180, del colore di uno o di tutti gli smalti dello stemma e sospeso a un’asta rivestita di velluto dello stesso colore, con bullette poste a spirale e terminante in punta da una freccia, sulla quale è riprodotto lo stemma, mentre sul gambo appare il nome dell’ente. Il gonfalone, decorato e frangiato, presenta al centro lo stemma dell’ente, sopra il quale si trova l’iscrizione centrata (convessa verso l’alto) dell’ente medesimo, e la cravatta frangiata consiste in nastri tricolorati dai colori nazionali.
Secondo la prassi consolidata le parti metalliche, i ricami, i cordoni, l’iscrizione e le bullette a spirale del gonfalone devono essere d’oro per gli stemmi della Provincia e invece per quanto riguarda i motti, quest’ultimi devono essere scritti su liste bifide e svolazzanti dello stesso colore del campo dello scudo, con lettere maiuscole romane, collocate sotto la punta dello scudo.
Lo stemma della Provincia di Biella è il frutto di un processo lungo, condiviso e accurato, che talvolta si è rivelato anche impegnativo. Questo perché la Provincia di Biella, istituita con decreto legislativo del 6 marzo 1992 n°248, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 01 aprile 1992, intendeva definire uno stemma che diventasse un elemento emblematico in un sistema di comunicazione coordinato contribuendo a dare una visibilità a tutte le attività e agli interventi dell’amministrazione provinciale, riflettendo un’identità di cui tutti devono appropriarsi.
Con atto deliberativo n°313 del 21 novembre 1995 la Giunta provinciale affidava alla Ditta “Heinz Waibl Studio Signo” di Milano l’incarico di ricerca e progettazione del simbolo della Provincia, riassumente tanto gli aspetti della tradizione e della storia locale che gli elementi di un’efficace comunicazione grafica.
In seguito alla presentazione dei primi lavori da parte dello Studio Signo, si è aperto sia in sede istituzionale sia in ambito dei cultori e degli studiosi di storia locale un ampio dibattito sulla rappresentazione grafica del simbolo.
Questo dibattito nacque dalla volontà di voler coniugare l’araldica con l’immagine moderna cercando di creare un ponte che collegasse il passato e il futuro della Provincia e comunicare accanto ai valori tradizionali e storici, anche le tendenze verso il futuro. Tuttavia, si è trattato di un compito complesso in quanto ogni bozzetto proposto, per poter essere utilizzato, deve rispettare regole generali del blasone, vocabolario araldico ufficiale e regolamento per la consulta araldica.
Molte persone e associazioni hanno partecipato esprimendo le loro opinioni e suggerimenti per lo stemma provinciale. Questo può essere confermato non solo dalle numerose lettere che la Provincia ha ricevuto ma anche da diversi incontri svoltisi sul territorio. Tra questi, si cita un incontro convocato dalla prima Presidente della Provincia di Biella, Silvia Marsoni, presso gli uffici della Provincia di Biella nella giornata di venerdì 24 maggio1996, che ha coinvolto diverse Associazioni ed esperti del Biellese, con l’obiettivo di
definire meglio la questione e permettere all’amministrazione provinciale di dotarsi in breve tempo e con il massimo consenso delle sue insegne.
Nella seduta del 30 settembre 1996, durante la sessione straordinaria del Consiglio Provinciale di Biella, è stato approvato definitivamente lo stemma della Provincia con le seguenti caratteristiche: “d’azzurro, all’orso camminante, con le 4 zampe posate, al naturale, sormontato dalla fascia diminuita, di argento, questa sormontata dalla stella di 5 raggi d’oro; il tutto incappato dal fasciato di 14 pezzi, a destra d’azzurro e d’oro, a sinistra d’oro e azzurro; la fascia diminuita d’argento posta in corrispondenza dell’ottavo pezzo
del fasciato”.
Come emerge dalla citata deliberazione del Consiglio Provinciale n. 82 del 30 settembre 1996, l’orso è stato scelto come simbolo condiviso da una gran parte dei Comuni della Provincia di Biella. La stella a cinque punte invece evidenzia la presenza di un contenuto storico altamente significativo, quale quello della concessione della medaglia d’oro a Biella e al suo Circondario, per meriti conseguiti nella lotta di liberazione nazionale. In merito ai colori, si cita nella stessa deliberazione, l’oro rappresenta l’abbondanza e l’azzurro vuole dire l’aria, l’acqua e tutti gli elementi che compongono grossa parte del territorio. Infine, la striscia d’argento non ha un significato simbolico particolare per il territorio ma è stata richiesta dall’ufficio araldico in quanto in qualsiasi stemma in cui sia presente dell’oro è necessario che ci sia anche un’ulteriore componente araldica quale, la striscia d’argento.
A seguito della seduta, seguì la richiesta del 18 novembre 1996 da parte della Presidente dell’Amministrazione provinciale di Biella Silvia Marsoni al Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, per l’adozione di uno stemma proprio.
Il Presidente della repubblica ha emanato il decreto del 20 dicembre 1996, con il quale ha concesso alla Provincia di Biella lo stemma e il gonfalone così descritti:
“STEMMA: d’azzurro, all’orso camminante, con le quattro zampe posate, al naturale, sormontato dalla fascia diminuita, di argento, questa sormontata dalla stella di cinque raggi, d’oro; il tutto incappato dal fasciato di quattordici pezzi, a destra di azzurro e d’oro, a sinistra d’oro e di azzurro; la fascia diminuita d’argento posta in corrispondenza dell’ottavo pezzo del fasciato. Ornamenti esteriori da Provincia.
GONFALONE: drappo di bianco, riccamente ornato di ricami d’oro e caricato dallo stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in oro, recante la denominazione della Provincia. Le parti di metallo ed i cordoni saranno dorati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto bianco, con bullette d’oro poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma della Provincia e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’oro”.
Fadwa Habti
Tirocinio presso la Provincia di Biella, anno 2025
Bibliografia
Antonio Manno , Vocabolario araldico ufficiale seguito dal dizionarietto di voci araldiche francesi , Roma stabilimento Giuseppe Civelli, 1907
Documentazione depositata agli atti della Provincia di Biella
Sitografia
https://presidenza.governo.it/onorificenze_araldica/araldica/settore_araldica.html
https://presidenza.governo.it/onorificenze_araldica/araldica/normativa.html
https://presidenza.governo.it/onorificenze_araldica/araldica/concessione_emblemi.html
https://presidenza.governo.it/onorificenze_araldica/araldica/caratteristiche_tecniche.html
https://www.treccani.it/enciclopedia/araldica/