Il Welfare nel Biellese. Assistenza, servizi e solidarietà dal Medioevo al XX secolo
- Il Welfare nel Biellese. Assistenza, servizi e solidarietà dal Medioevo al XX secolo
- Il welfare a Sordevolo
- Ambrosetti e Vercellone, benefattori sordevolesi
- Dal 1883 i Vercellone assicurano per gli infortuni sul lavoro
- Una sottoscrizione per le vittime di un incendio
- I libretti di risparmio postale agli operai di Sordevolo
- Serafino Vercellone e il sostegno alla Scuola Professionale
- I Vercellone e le SOMS di Sordevolo
- Il welfare a Sordevolo
- I documenti del welfare negli archivi del DocBi
- La Cooperativa di Trivero Fila e Giardino
- Filantropia ad ampio raggio dell’Unione Industriale Biellese
- Una biblioteca e una scuola professionale: il welfare secondo i Giletti di Ponzone
- Manifattura Lane di Borgosesia: l’assistenza ai lavoratori
- L’Ospizio degli Esposti di Biella: un archivio di solidarietà all’infanzia
- Welfare a Coggiola: il caso del Lanificio Fila
- Il Santuario di Oropa: accoglienza e beneficenza
- La filantropia di Alfonso La Marmora
- Maria Luisa Ferrero della Marmora e le artiere del Piazzo
- Camera del Lavoro di Biella: welfare non solo nel Biellese
- La FAO, il riso e la Camera di Commercio di Vercelli
- Welfare culturale: la Biblioteca Civica di Biella secondo Quintino Sella
- La Scuola Statale di Avviamento Professionale di Trivero: un esempio di welfare “misto”
Discendente dalla più antica famiglia laniera del Biellese, il senatore Giovanni Antonio Ambrosetti (1811-1873) fu uno dei più importanti benefattori di Sordevolo. A lui si devono infatti le cospicue elargizioni che diedero vita all’Asilo Infantile “Istituto Ambrosetti” e alla Società Filarmonica e in entrambe le istituzioni i Vercellone assunsero un ruolo chiave.
Giovanni Antonio era figlio di quel Gregorio Vincenzo Ambrosetti che tra il 1790 e il 1798 aveva stipulato una società per la produzione di drapperie con il cugino Giovanni Martino e con i fratelli Giacomo e Giovanni Battista Vercellone e nel 1839 ne aveva sposato la nipote, Teresa Vercellone, nonché sorella di Serafino, Giovanni Battista e Francesco.
Giovanni Battista assunse la carica di tesoriere per l’Istituto Ambrosetti, l’asilo infantile che Ambrosetti aveva fondato nel 1848 per celebrare lo Statuto Albertino e al quale aveva unito una scuola di aritmetica e geometria, che a fine secolo fu oggetto del sostegno di Federico Vercellone.
Da “L’Eco dell’Industria – Gazzetta Biellese” del 1° gennaio 1899:
Sordevolo. – Ci scrivono:
Per una scuola commerciale.
Mentre nei principali centri si va a gara nel promuovere l’istituzione di scuole commerciali, è degna di speciale menzione quella che da qualche mese già funziona egregiamente, in questo paese, con buona promessa per l’avvenire. E a tutti noto che il compianto Senatore G. A. Ambrosetti, allorquando nel 1848, a meglio solennizzare il fausto avvenimento della largizione dello Statuto, fondò l’Asilo Infantile che giustamente è intitolato dal suo nome, ebbe il felice pensiero di unire anche una scuola di aritmetica e dei primi elementi di geometria.
In allora tale scuola veniva aperta nella stagione invernale a comodità degli artigiani che avessero voluto approfittarne; ma gli operai che erano vieppiù inclini ai lavori delle fabbriche perché stimolati da lauti guadagni, diminuivano in fatto di scuolari, da giungere al punto di dover chiuderla per deserzione di frequentatori. Volgendo in seguito i tempi in cui l’elemento femminile era preferito ai maschi negli opifici, la benemerita Amministrazione dell’Istituto Ambrosetti, verso la fine del 1887, ne deliberava nuovamente l’apertura chiamandovi all’uopo un distinto professore, e affinché questa scuola fosse assicurata per l’avvenire, il nostro benemerito industriale signor Germano Melchiorre, nel successivo febbraio 1888, donava a questo Istituto la cospicua somma di L. 10.000 conché il suo reddito fosse destinato a tale scopo e ciò per testimoniare la sua riconoscenza pei larghi aiuti ricevuti dal fondatore senatore Ambrosetti. A questo insegnamento venne chiamato l’egregio sig. geom. Sereno Giovanni che per ininterrotto decennio, vi prestò la valente opera sua, con profitto degli allievi che la frequentano. Ora grazie alla spettabile Amministrazione, dovuta all’iniziativa d’un suo membro, l’esimio sig. Vercellone Federico vi si apportò una innovazione aumentando l’insegnamento della scuola commerciale. Per l’istituzione di questa utilissima materia le iscrizioni degli allievi, anche adulti, crebbero a numero superiore alla aspettazione. Frattanto sono circa quaranta gli operai o apprendisti che dopo il diurno lavoro si recano alla scuola serale commerciale, di aritmetica e geometria. Il programma di questa nuova scuola commerciale è ampio e si svolgerà in due corsi invernali.
Con piacere dobbiamo aggiungere che il prelodato sig. Vercellone addimostrandovi grande interessamento, ha, da poco destinato la somma di lire cento da convertirsi in cinque premi di lire venti caduno, ai migliori allievi che subiranno con onore gli esami scritti e orali, sul
programma che va ora svolgendosi e stato deliberato dall’Amministrazione. Di questo
suo nuovo atto filantropico degno di imitatori, è superfluo ogni elogio; ma gli allievi i quali godono gratuitamente d’un insegnamento che sarebbe stato oneroso altrove, ridonderà a tutto loro vantaggio, perciò non mancheranno di essergli riconoscenti.
Uno degli allievi.
I tre fratelli Vercellone avevano partecipato alla fondazione della Filarmonica nel 1850 e Serafino aveva quindi assunto il ruolo di direttore. Nel bilancio 1850-1851 accanto alle 180 lire offerte dall’Ambrosetti e le 120 dei Vercellone si trova tra l’altro è indicato un pagamento per il Giudizio Universale, sacra rappresentazione di cui si ha notizia a Sordevolo fino a quegli anni e la presenza di un maestro di musica boemo, Adolfo Kutscher, che nel 1889 divenne poi direttore e insegnante della nascente banda di Occhieppo Superiore.