Il Welfare nel Biellese. Assistenza, servizi e solidarietà dal Medioevo al XX secolo
- Il Welfare nel Biellese. Assistenza, servizi e solidarietà dal Medioevo al XX secolo
- Il welfare a Sordevolo
- Ambrosetti e Vercellone, benefattori sordevolesi
- Dal 1883 i Vercellone assicurano per gli infortuni sul lavoro
- Una sottoscrizione per le vittime di un incendio
- I libretti di risparmio postale agli operai di Sordevolo
- Serafino Vercellone e il sostegno alla Scuola Professionale
- I Vercellone e le SOMS di Sordevolo
- Il welfare a Sordevolo
- I documenti del welfare negli archivi del DocBi
- La Cooperativa di Trivero Fila e Giardino
- Filantropia ad ampio raggio dell’Unione Industriale Biellese
- Una biblioteca e una scuola professionale: il welfare secondo i Giletti di Ponzone
- Manifattura Lane di Borgosesia: l’assistenza ai lavoratori
- L’Ospizio degli Esposti di Biella: un archivio di solidarietà all’infanzia
- Welfare a Coggiola: il caso del Lanificio Fila
- Il Santuario di Oropa: accoglienza e beneficenza
- La filantropia di Alfonso La Marmora
- Maria Luisa Ferrero della Marmora e le artiere del Piazzo
- Camera del Lavoro di Biella: welfare non solo nel Biellese
- La FAO, il riso e la Camera di Commercio di Vercelli
- Welfare culturale: la Biblioteca Civica di Biella secondo Quintino Sella
- La Scuola Statale di Avviamento Professionale di Trivero: un esempio di welfare “misto”
Il 14 novembre 1951 una forte alluvione colpiva il Polesine; alla devastazione di quei territori anche il Biellese rispose con la solidarietà.
Il 17 novembre la Camera del Lavoro di Biella invitava tutti i sindaci a istituire centri di raccolta di denaro e aiuti di ogni genere e al tempo stesso li organizzava presso le sedi di Biella e di quelle territoriali aprendo la sottoscrizione con lire 80.000 versate dalla Camera stessa; il ricavato era destinato al Comitato Nazionale Pro Alluvionati formatosi a a Roma per volontà della CGIL nazionale.
In un solo mese la raccolta tra gli iscritti giunse a 7.500.000 milioni di lire, mentre ai primi di dicembre un gruppo di 7 persone della Camera del Lavoro di Biella raggiungeva Cavarzere con gli aiuti.
Nei centri di raccolta i cittadini potevano anche comunicare la propria disponibilità ad ospitare i bimbi provenienti dalle zone alluvionate, per i quali l’UDI Unione Donne Italiane stava organizzando il trasporto.
Solo pochi mesi prima l’associazione femminile aveva promosso un’analoga iniziativa portando nel Biellese i bambini dal delta del Po ferrarese già colpito da una alluvione nel mese di febbraio.
L’arrivo di questo primo gruppo di bimbi avvenne l’8 marzo, in occasione della giornata della donna; dopo la visita medica furono accolti con un pranzo che si svolse in due sedi, il Circolo Martiri della Libertà e presso il Circolo Ogliaro, quest’ultimo ospitato nella ex Caserma Noè di via Torino attuale sede della Questura. Nel pomeriggio era previsto l’incontro con le famiglie ospitanti.
La missione dell’UDI nelle terre colpite e la sua attività nel Biellese fu oggetto di una documentazione fotografica accuratissima, una vera e propria cronaca: le immagini delle case e delle barche distrutte dalla piena, l’incontro tra la delegazione biellese e le famiglie, i gruppi di bambini, i momenti spensierati sulle giostre e il ritorno a casa.