Il Welfare nel Biellese. Assistenza, servizi e solidarietà dal Medioevo al XX secolo
- Il Welfare nel Biellese. Assistenza, servizi e solidarietà dal Medioevo al XX secolo
- Il welfare a Sordevolo
- Ambrosetti e Vercellone, benefattori sordevolesi
- Dal 1883 i Vercellone assicurano per gli infortuni sul lavoro
- Una sottoscrizione per le vittime di un incendio
- I libretti di risparmio postale agli operai di Sordevolo
- Serafino Vercellone e il sostegno alla Scuola Professionale
- I Vercellone e le SOMS di Sordevolo
- Il welfare a Sordevolo
- I documenti del welfare negli archivi del DocBi
- La Cooperativa di Trivero Fila e Giardino
- Filantropia ad ampio raggio dell’Unione Industriale Biellese
- Una biblioteca e una scuola professionale: il welfare secondo i Giletti di Ponzone
- Manifattura Lane di Borgosesia: l’assistenza ai lavoratori
- L’Ospizio degli Esposti di Biella: un archivio di solidarietà all’infanzia
- Welfare a Coggiola: il caso del Lanificio Fila
- Il Santuario di Oropa: accoglienza e beneficenza
- La filantropia di Alfonso La Marmora
- Maria Luisa Ferrero della Marmora e le artiere del Piazzo
- Camera del Lavoro di Biella: welfare non solo nel Biellese
- La FAO, il riso e la Camera di Commercio di Vercelli
- Welfare culturale: la Biblioteca Civica di Biella secondo Quintino Sella
- La Scuola Statale di Avviamento Professionale di Trivero: un esempio di welfare “misto”
Della figura di Alfonso La Marmora (1804-1878) si ha ampia conoscenza per l’attività militare e per l’impegno politico. Molto meno nota è la sua azione nell’ambito sociale. Eppure, sul basamento del suo monumento eretto nei giardini Zumaglini di Biella uno dei rilievi in bronzo di Odoardo Tabacchi ritrae Alfonso La Marmora nell’atto di “fare la carità” a un’anziana indigente che chiedeva l’elemosina.
Il gesto è emblematico, paternalistico, distante dal moderno concetto di welfare inteso come “stato sociale“, ma è assolutamente significativo di come si sia intesa la beneficenza fino al pieno XX secolo: i ricchi, di qualsivoglia tipologia, che promuovevano l’assistenza ai poveri. Le ragioni erano molteplici (da quelle religiose a quelle sociologiche, da quelle pubbliche a quelle private), ma il risultato filantropico era univoco.
In queste pagine è spiegata l’origine e l’operatività dell’opera pia Fondazione La Marmora.
Queste notizie sono tratte dai pannelli esplicativi allestiti nel 2011 (150° dell’Unità d’Italia) dal Centro Studi Generazioni e Luoghi – Archivi Alberti La Marmora (lamarmora.net) nella basilica di San Sebastiano di Biella, sepolcro della Famiglia Lamarmora.