Il Welfare nel Biellese. Assistenza, servizi e solidarietà dal Medioevo al XX secolo
- Il Welfare nel Biellese. Assistenza, servizi e solidarietà dal Medioevo al XX secolo
- Il welfare a Sordevolo
- Ambrosetti e Vercellone, benefattori sordevolesi
- Dal 1883 i Vercellone assicurano per gli infortuni sul lavoro
- Una sottoscrizione per le vittime di un incendio
- I libretti di risparmio postale agli operai di Sordevolo
- Serafino Vercellone e il sostegno alla Scuola Professionale
- I Vercellone e le SOMS di Sordevolo
- Il welfare a Sordevolo
- I documenti del welfare negli archivi del DocBi
- La Cooperativa di Trivero Fila e Giardino
- Filantropia ad ampio raggio dell’Unione Industriale Biellese
- Una biblioteca e una scuola professionale: il welfare secondo i Giletti di Ponzone
- Manifattura Lane di Borgosesia: l’assistenza ai lavoratori
- L’Ospizio degli Esposti di Biella: un archivio di solidarietà all’infanzia
- Welfare a Coggiola: il caso del Lanificio Fila
- Il Santuario di Oropa: accoglienza e beneficenza
- La filantropia di Alfonso La Marmora
- Maria Luisa Ferrero della Marmora e le artiere del Piazzo
- Camera del Lavoro di Biella: welfare non solo nel Biellese
- La FAO, il riso e la Camera di Commercio di Vercelli
- Welfare culturale: la Biblioteca Civica di Biella secondo Quintino Sella
- La Scuola Statale di Avviamento Professionale di Trivero: un esempio di welfare “misto”
Il Santuario di Oropa, nella sua plurisecolare storia di devozione mariana, è stato anche luogo di accoglienza e di beneficenza. La filantropia di ispirazione religiosa ha caratterizzato il rapporto tra la Vergine Bruna e i suoi fedeli, biellesi e non, specialmente nei momenti di grave difficoltà per intere comunità o in occasione di drammatiche situazioni personali (malattie). Per il progetto “Il Welfare nel Biellese. Assistenza, servizi e solidarietà dal Medioevo al XX secolo”, l’Archivio Storico del Santuario di Oropa ha scelto di produrre tre approfondimenti archivistici e tematici specifici relativi all’attività sanitaria idroterapica dispensata gratuitamente agli indigenti (1894-1902), all’accoglienza ai profughi (ma anche ai prigionieri) durante Prima Guerra Mondiale (1915-1919) e all’assistenza agli sfollati del Polesine colpito dall’alluvione (1951).